mercoledì 12 giugno 2013

Essere arrabbiati

Questo blog si chiama così,  in un mix di lingue "be boosheid", ma quando la rabbia può prendere il sopravvento e farvi perdere il controllo della vostra vita, dovete stare attenti e attente.
Viviamo in un mondo difficile,  in un'epoca particolarmente difficile e come ben sapete ci sono una miriade di motivi per essere completamente infuriati.
E lo siamo amici, lo siamo davvero, lo sentiamo la sera ai telegiornali,  lo vediamo quando siamo in coda nel traffico, sugli autobus. 
Quanta gente arrabbiata che incontro ogni giorno!
Persone che non riescono più a gestire gli scatti di ira, le crisi di nervi e arrivano ad ammazzare parenti e/o sconosciuti.
O a volte senza arrivare ad ammazzare in senso letterale, arrivano a ferire profondamente chi gli sta intorno e chi gli vuole bene.
Questo è capitato anche a me in un certo senso.
Ho vissuto gli ultimi due anni in uno stato di rabbia perenne, dove ogni cosa era sinonimo di tensione,  ira, malumore e malessere.
La cosa è già sbagliata di per sé, per me stessa,  figuratevi come può essere stata per chi mi era vicino! Perché poi la rabbia, l'ansia e l'apatia sono sentimenti contagiosi per chi ci sta accanto. Solitamente di fronte a qualcuno frustrato le  persone reagiscono in due modi: o scappano a gambe levate o diventano a loro volta arrabbiate come voi.
E l'ironia sta proprio qui: una persona infuriata ha bisogno di avere accanto qualcuno che in quel momento sia allegro, positivo e solare!
So che sembra assurdo perché lì per lì le persone felici sono proprio quelle che ci infastidiscono di più, perché ci sembra che non possano assolutamente capirci o perché nel profondo possiamo provare un po' di invidia per la loro serenità.
Invece è proprio di queste amicizie che ci dobbiamo circondare quando siamo inviperiti col mondo.
Perché ragioni per essere tristi e frustrati ce ne sono e ce ne saranno sempre di più e l'unica arma che abbiamo è farci forza tra di noi, circondarci di ottimismo che ci aiuta così a ritrovare la nostra serenità persa.
Io ho perso me stessa inghiottita dalla mia stessa rabbia, pretendendo che chi mi fosse vicino trovasse la forza e la gioia per tirarmi via da quel baratro in cui ero sprofondata e in cui, diciamolo, mi stavo anche adagiando per bene.
Perché poi quando stiamo male ci sentiamo in diritto di poter maltrattare chiunque,  dal partner al perfetto estraneo, e questo ci dà anche un po' la piacevole sensazione di "fare quello che vogliamo".
In più chi ci è vicino non è perfetto e, in questo stato di ansia continua,  siamo anche subito pronti a criticare e a prendercela con chi ci sta accanto al primo errore che fa, come se esigessimo da lui/lei quella perfezione che proprio nel mondo non troviamo e immoliamo chi sbaglia a capo espriatorio di tutti i mali.
Figuriamoci cosa può scaturire quando, come dicevo prima,  chi ci sta intorno non è sereno a sua volta e si fa contagiare dal nostro nervosismo...!
Quindi amici positività,  speranza e ricordatevi di non fare agli altri quello che non volete che facciano a voi.
Persone allegre, piene di voglia di vivere ce ne sono ancora per fortuna. Forse non ce ne sono più tante come una volta perché i problemi oggi sono aumentati irrimediabilmente,  ma è proprio a voi persone arrabbiate come lo ero io che mi rivolgo: calma.
Respiriamo e facciamo un sorriso,  per quanto per ora ci possa sembrare difficile.
Ci sono situazioni dov'è giusto arrabbiarsi, dove è giusto indignarsi e impegnarsi affinché cambino le cose. Ma questo furore va poi incanalato in impegno per cercare di migliorare ciò che ci irrita e non serve a niente "trascinarsi sempre dietro "frustrazione e malumore. A lungo andare allontanerete anche le persone posotive che, invece, possono aiutarvi o potreste incattivire anche chi vi voleva aiutare e vi ritroverete soli e più arrabbiati e tristi di prima, con anche la colpa di essere ora voi stessi la causa del vostro nuovo dolore.
Perciò amici arrabbiati,  il consiglio è, per quanto faccia male, allontanate anche solo per il tempo necessario chi vi rende negativi, chi è (o è diventato) maldisposto come voi e ritrovate la vostra pace interiore.
Solo così potremmo essere noi stessi e trovare la forza per affrontare il mondo senza esserne succubi.
E quando proprio la rabbia prende il sopravvento non tenetevela dentro, ma sfogatela in ogni modo che potete!  Ma ricordate: sfogatela su Cosa  e non su Chi potete!
Questo blog continuerà a essere  uno dei miei modi per sfogarmi, per condividere con voi ciò che mi fa indignanare nella speranza,  forse, che se tanti la pensano come me, forse un giorno alcune cose brutte cambieranno davvero.
Ma io non sono più,  nè voglio più essere così vittima della realtà e della mia stessa ira.
Mi son già persa fin troppo su questo sentiero e ho già perso troppo.
È ora di voltare pagina.

giovedì 6 giugno 2013

I nuovi tuttologi

Sapete qual è uno dei più grandi problemi del nostro Paese?  La presenza dei TUTTOLOGI.
Il tuttologo per definizione è quella persona che sa tutto di ogni argomento.
Attenzione, a differenza dell'uomo colto, che non è perfettamente ferrato in ogni campo, il tuttologo è in grado di conoscere ogni dettaglio,  ogni informazione in più rispetto a qualsiasi interlocutore o in qualsiasi discussione.
Si parla di calcio? Il tuttologo può tranquillamente tener testa non a un arbitro o allenatore, ma al presidente della Fifa in persona! Anzi, l'unica cosa a cui non sappia dare una spiegazione è come mai non sia lui il presidente stesso,  ma forse è tutta una questione di sfortuna e raccomandazioni ai soliti...!
Se poi la conversazione dovesse vertere su altri argomenti,  il tuttologo riuscirà a infilarsi, dimostrando nuovamente come lui sia esperto anche qui.
Cercherete di parlare di qualcosa di specifico,  magari di qualcosa di cui si può intendere solo chi lavora in un preciso settore? Inutile,  lui saprà tutto perché tanto l'amico del fratello del marito di sua cugina lavora CASUALMENTE in quel campo e ha raccontato PROPRIO A LUI tutti i segreti del mestiere!
Ovviamente non sto nemmeno a dirvi che in realtà 3/4 delle cose che dice e professa sono il frutto di informazioni apprese se va bene per metà,  se va male, invece,  parla per sentito dire;  nei casi più esilaranti potreste anche incappare in un istrionico fantasioso personaggio,  forse ben poco informato, ma sicuramente con una capacità notevole di catalizzare l'attenzione su di sé a tutti i costi.

Quello che mi stupisce è come queste persone non si pongano mai il problema di risultare fastidiosi agli altri, perché convinti che le loro rivelazioni siano il più grande dono che possano fare agli altri miseri umani, che lì per lì possono anche sentirsi infastiditi dalle loro parole, ma solo perché devono ancora metabolizzare le grandi verità appena apprese!

Mi viene in mente un certo Adam,  che si professa rivelatore di grandi saperi, scoperte che nemmeno su Wikileakes... ma più di lui, che almeno cerca di  convogliare ogni notizia alle sue teorie complottistiche,  mi fanno ridere e rabbia allo stesso tempo quelli che credono ciecamente alle sue rivelazioni, senza mai approfondire realmente nessun argomento,  ma andando in giro gridando al complotto solo perché l'hanno sentito.
E ovviamente costoro sono i famosi tuttologi, con cui non si può assolutamente dialogare davvero e che ti guardano ancora con commiserazione se provi a ribattere alle loro affermazioni, perché ti considerano ingenuo, schiavo del sistema e pure un po' scema/o perché non hai colto subito la grandezza delle loro parole.

Io di questa gente ne incontro veramente tanta, specie mentre sono a lavoro; il bello di lavorare a contatto col pubblico sta proprio nella varietà di gente che puoi incontrare nell'arco di una sola giornata,  ma di questi nuovi saccentoni metropolitani ne sto incontrando almeno almeno uno al giorno e non capisco se sono solo sfortunata io o se è davvero una nuova piaga che si sta per abbattere sul nostro già disastrato Paese...!

mercoledì 5 giugno 2013

Ora non ho più scuse!

E rieccomi qui a chiedere scusa per la mia lunga assenza che si è protratta per più di quanto avessi immaginato!
La motivazione è sempre la stessa: troppo tempo fuori casa, quando arrivo sono troppo stanca e non riesco nè a ritrovare l'ispirazione che magari mi aveva colta durante la giornata,  nè la forza per fare nullandi utile!
Viviamo una vita con ritmi troppo frenetici, la verità è questa.
Ci svegliamo la mattina e pur essendo in orario, siamo già in ritardo.  Se poi durante il tragitto da casa a lavoro bisogna inserire anche qualche commissione, ecco che la situazione può sfuggire completamente di mano.
Ne è un esempio quello che è successo ieri, un altro bambino dimenticato in auto da un padre non degenere, ma solo troppo stressato.
Verrebbe da dire: "se era in ritardo, aveva solo da svegliarsi e partire prima da casa!" Ma giudicare a volte è troppo troppo facile e soprattutto inutile.
Molti miei amici cercano di svegliarsi prima la mattina, ma se gli orari sono slittati come fare? Mi spiego meglio facendo un esempio concreto:
Un mio amico carissimo si alza tutte le mattine alle 6.45,  si fa 16 km in auto col traffico del mattino per andare a lavorare arrivando giusto giusto per le 8 circa, ora in cui deve entrare a lavoro da contratto.  Solitamente dovrebbe uscire verso le 17, ma tra una cosa e l'altra son sempre le 17.30 circa e, quando non trova troppo traffico, arriva a casa per le 18.  Questa,  però,  non è quasi mai la prassi che si verifica perché un giorno sì e uno no, il mio amico deve fermarsi a lavorare di più uscendo tra le 18.30/19. Ciò significa che non arriva a casa prima delle 19/19.30 e se per qualche malaugurato motivo deve passare ancora a far la spesa ecco che il rientro è previsto per le 20/20.30 e la cena non è pronta prima delle 21/21.30.  Concediamogli due ore di tempo per rilassarsi,  vedere un film, leggere,  ecc...? Poco o male prima di mezzanotte è difficile che dorma, per poi svegliarsi la mattina e ricominciare tutto come il giorno prima.
Il problema è che il mio amico non è l'unico a vivere così.  Per il mio lavoro capito spesso in supermercati e sapete qual è l'orario di maggiore affluenza per chi non è pensionato?  Il tardo pomeriggio dalle 17 alle 19.30 .
E quanta gente che va di fretta! Inseguita da quella folle bestia che è il tempo, schiacciata da quella frenesia senza senso, senza via di fuga perché l'altra alternativa è sacrificare la pausa pranzo, non mangiare e fare le commissioni in quella scorsa di concessione temporale,  per andare in posti dove altra gente sta saltando il pranzo per farsi trovare pronti ad accogliere gli sfortunati compagni di questo viaggio nel tempo ristretto, come i caffè che bevono per tenersi svegli e non crollare.
Ma l'essere umano non è un robot e prima o poi crolla per forza. E stiamo già crollando, come dimostrano ogni sera i tg.
E il bello è che ci stiamo sfinendo per pochi euro, per poterci comprare quei pochi oggetti che poi a momenti non abbiamo nemmeno più il tempo di usare.

martedì 5 marzo 2013

Nymphashion

Ciao amici!
Perdonate il mio lungo silenzio e perdonatemi anche per il fatto di non essere riuscita ancora a pubblicare le storie su Osvaldo.
Sono stata davvero impegnata col lavoro e, purtroppo, con la mia salute un po' troppo precaria.
Comunque ho deciso di farmi perdonare parlandovi di un nuovo sito/blog creato da una mia cara amica, che è una ragazza davvero in gamba e merita.
Il link è questo:

http://nymphashion.com/

Se amate la moda, se volete consigli e suggerimenti su come essere eleganti e raffinate, questo sito fa proprio il caso vostro!
Un bacione a tutti e perdonate la mia latitanza, prometto che tornerò presto! :)

domenica 16 dicembre 2012

Vi presento Osvaldo

Buona sera amici,
questa sera non mi arrabbio, anche se di motivi ne ho come sempre molti, ma vi presento una nuova creazione che prenderà presto piede, una sorta di progetto parallelo a questo: Osvaldo!

Mio suocero, il dispettoso Osvaldo

Si tratta del mio nuovo blog dove racconterò le reali vicende, come sempre in maniera molto ironica e canzonatoria, che vedono come protagonista mio suocero che un po' per anonimato, un po' perché ricorda tanto il personaggio delle vignette de La Settimana Enigmistica, ho ribattezzato "Osvaldo".

Spero che condividerete anche questo mio nuovo blog e che vi faccia un po' ridere, lo spazio per arrabbiarci e sdegnarci resta sempre questo, non dimenticatevelo!! :)


martedì 11 dicembre 2012

"Salga a bordo, cazzo!"

No, a dispetto del titolo questo post non vuole parlare della nave che è ancora a mollo nel nostro bel mare.
"Salga a bordo, cazzo!" è, però, l'espressione che più si presta a descrivere una certa situazione italiana.
Un invito gridato a fare il proprio dovere.
Un capitano che abbandona la sua nave mentre affonda.
Un po' quello che hanno fatto i politici italiani quando il Paese è entrato nell'occhio del ciclone della crisi economica...
Come per la Costa Concordia, mentre la nave andava a picco e il capitano andava in tilt, nessuno dell'equipaggio era in grado di rimediare, di fare qualcosa di utile.
Ora mi chiedo: assumereste uno di questi personaggi da mettere al timone di un'altra nave?
Quindi perché i politici che nel 2011 sono scappati a gambe levate, ora si ripropongono? Cos'hanno fatto in tutto questo tempo? Come fanno a dire che il Governo Tecnico non ha svolto bene il proprio dovere quando loro erano ancora lì a dare o meno la loro benedizione alle Leggi che volevano?
Il mio discorso è super partes; certo quando sento Berlusconi che dice: " Monti ha rovinato l'Italia", mi viene voglia di andarlo a prendere a calci nel sedere. Non si ricorda sul serio di essersene andato via perché non sapeva che pesci pigliare?
Bersani che intima Monti di non restare più in politica dopo le sue dimissioni?? Con quale criterio dice una cosa del genere, con quale diritto? Quando la situazione era drammatica, però, Monti era un grande aiuto a cui dare sostegno, eh?
Gli altri non li commento nemmeno, si commentano da sé.
Manca qualcuno che gridi "salga a bordo, cazzo!".
Nessuno vorrebbe più Schettino a capitanare una nave, perché dovremmo rivolervi in Parlamento?
Nessuno di voi merita di stare lì, di continuare a prendere i soldi che prendete; perché i costi della politica e della pubblica amministrazione influiranno anche solo del 10%, ma in questo caso si tratta di spreco totale, allora in un momento di sacrifici da parte di tutti, in un momento in cui a poveri cristi senza pensione arrivano quasi 5000 € di Imu da pagare, gli sprechi dovrebbero essere la prima cosa da tagliare.
Incazzatevi Italiani, siate come la Capitaneria di Porto verso Schettino, ma fate qualcosa sul serio.
Ah già, purtroppo la Concordia è ancora a mollo e già annunciano che ci vorrà più tempo del previsto per rimuovere il relitto...


domenica 4 novembre 2012

Be Choosy

Il ministro Fornero ha detto ai giovani di non essere "choosy".
Già il fatto che un ministro debba usare un termine straniero mi lascia perplessa, perché mi chiedo per quale ragione non possa usare il suo corrispettivo italiano, ma vabbé.
Ma soprattutto il discorso è: MA CHE DIAVOLO DICE caro MINISTRO?
Tralasciamo la mia esperienza personale, questo blog parla da sé di quanto io stessa per prima non sia stata choosy, ma vogliamo, invece, riflettere sul consiglio da Lei dispensato?
E' davvero convinta che per i giovani di oggi sia meglio non essere choosy? Lo chiedo perché proprio oggi, parlando con un esperto di risorse umane, è venuto fuori che io in questi quattro anni ho fatto troppi lavori diversi tra loro che alla fine non mi fanno essere competente in un bel niente, senza contare che chiaramente nessuno di questi lavori fatti finora - a parte la giornalista - si avvicini anche solo vagamente al mio percorso scolastico e universitario.
Questo perché io finora mi sono dovuta accontentare, non sono stata "choosy" appunto, più per dovere che per scelta. I miei genitori hanno fatto fin troppi sacrifici per farmi studiare e anche in ottime scuole, mi sembrava doveroso lavorare una volta conclusa la carriera.
E dato che il periodo non è dei più floridi, quando il giornale per cui lavoravo mi ha lasciata casa a causa dei tagli al personale, non sono stata "schizzinosa" e ho cercato lavoro, anche se non erano nel settore del giornalismo. Il risultato già lo conoscete.
Oggi poi ho fatto un'altra riflessione: ho sbagliato io.
Già perché se invece di accettare qualsiasi tipo di lavoro avessi continuato a lavorare solo nel campo dell'editoria, ora avrei quattro anni di esperienza e non solo uno e sarei quasi un'esperta del settore.
Invece non solo mi ritrovo a non avere un'esperienza lavorativa continua, ma ho svolto lavori che non hanno nemmeno nulla a che vedere con i miei studi, che così hanno perso completamente valore.
Il fatto che io abbia una Laurea, a oggi, è quasi più un difetto che un pregio, perché più di una volta mi è capitato di sentirmi dire che "ero troppo qualificata" per certi lavori, proprio come Winona Ryder in "Giovani, carini e disoccupati"...!
Poi ripenso anche agli  annunci svariati dove cercano un laureato in Economia/ragioniere, come se i due titoli fossero uguali (argomento che ho anche già trattato in post precedenti) e deduco che non poteva andare diversamente in effetti. Se i Laureati si "accontentano" di fare lavori che sminuiscono i propri studi, le proprie conoscenze, alla fine hanno degradato il loro stesso status di Laureati e allora tanto valeva spendere tutti quei soldi per formarsi!
Che per carità, qualcuno potrebbe dirmi che è una decisione personale, invece no, perché poi, purtroppo, la cosa si ripercuote su tutti gli altri.
E sinceramente trovo che sia ingiusto dover spendere ancora tantissimi soldi in master o corsi formativi una volta che ci si è Laureati!
Quindi altro che dar retta al ministro Fornero, ragazzi e ragazze che vi state laureando, siate choosy il più possibile, non rinunciate subito ai vostri progetti, cercate di resistere più che potete prima di sminuirvi.
Perché qui non si tratta più di essere schizzinosi, ma di farsi sfruttare e di buttare all'aria tutta la fatica fatta e che i vostri genitori hanno fatto per voi!